HOJOJUTSU
L’Hojōjutsu (捕縄術 arte della corda) anche noto come Torinawajutsu (捕縄術) o Nawajutsu (縄術) è l’arte di bloccare una persona utilizzando la tipica corda giapponese, chiamata appunto hojo o nawa (縄).
Si tratta di una disciplina molto antica, nata nei santuari Shino e da questi diffusa in tutta la società giapponese. Esiste infatti uno specifico modo di impacchettare le merci, detto Furoshiki, che non necessita di alro che i soli di stoffa quadrata usati per l’imballaggio, da quali vengono ricavati nodi e maniglie. Al tempo dello shogunato Tokugawa, l’arte della corda trova applicazione nelle operazioni di polizia, così i diversi metodi e stili delle varie regioni vengono categorizzati ed insegnati ai samurai. La precisissima organizzazione gerarchica nipponica prevedeva infatti diverse metodologie per legare le persone tratte in arresto, in base al sesso, alla professione e al ceto sociale.
In generale, si possono individuare due categorie principali: la prima, detta hayanawa (corda veloce) si avvale di corde forti e sottili, con un diametro di 3-4 millimetri, impiegate nell’arresto di un soggetto ostile che esercita una resistenza attiva. La corda, portata in cintura dalla polizia, viene fatta passare intorno al corpo, al collo e alle braccia del soggetto. Pur trattandosi di una tecnica di utilizzo pratico, questa prevede un certo livello di codificazione “estetica”. Tale metodo permette infatti di condurre l’arrestato, non ancora processato, senza l’utilizzo di nodi o legature, considerate non onorevoli per un uomo libero. La seconda categoria, che utilizza la “honnowa”, ossia la corda principale, di 6 o più millimetri di diametro, prevede invece un bloccaggio più fermo e duraturo, utilizzato per bloccare i criminali più efferati o per trasportare i prigionieri verso i luoghi di esecuzione della loro condanna. Eseguito da quattro o più operatori, prevede nodi particolarmente ricercati e intricati. Entrambe le tecniche presuppongono un profondo studio dell’anatomia, con nodi che vanno sia a bloccare i movimenti che a interessare nervi e vasi sanguigni.
Nonostante l’utilizzo pratico dell’ hojōjutsu sia stato superato dal progresso tecnologico, questo viene ancora insegnato alle forze di polizia e ai praticanti di jujitsu, principalmente seguendo i curriculum della Yoshida ha Shidare Yanagi ryu.
Esiste una vasta tradizione letteraria, portata avanti da diverse scuole, come la Masaki-ryu, il cui caposcuola Nawa Yumio è autore di diversi trattati storici sull’argomento. È stato anche recentemente ristampato il Torinawajutsu di Mizukoshi Hiro, che descrive i principali metodi di legatura di scuole antiche come la Seigo Ryu, la Seishin Ryu, la Koden Enshin Ryu, la Nanbu Handen, la Kurokawa Ryu, la Kurama Yoshin Ryu, la Nagano Ryu Heihou, la Mitsuo Muteki Ryu, la Bo Ryu e la Tenfu Muso Ryu. Il principale testo di riferimento resta però l’opera Zukai Torinawajutsu, di Seiko Fujita, che con centinaia di nodi provenienti da diverse scuole è considerato la bibbia dell’hojojutsu.
