JUJUTSU
Una leggenda attribuisce la paternità del Jujutsu a Shirobei Akiyama, un medico di Nagasaki vissuto nel periodo feudale. Durante molteplici viaggi tra Cina e Giappone, intrapresi per approfondire le sue conoscenze mediche, si era appassionato alle arti marziali, studiando presso molte scuole, senza però trovarne alcuna che lo soddisfacesse appieno. Contrariato, si ritirò a meditare per cento giorni nel tempio di Daifazu, pregando il dio Tayunin affinché potesse finalmente trovale lo stile più adatto a sè.
Una mattina, dopo un'abbondante nevicata, si fermò ad osservare il giardino del tempio. Notò che il peso della neve aveva spezzato i rami degli alberi più grandi robusti, mentre un fragile salice era rimasto intatto: ogni volta che la neve minacciava di spezzare i suoi sottili rami, questi si flettevano lasciandola cadere, riprendendo subito la primitiva posizione. Shirobei ebbe allora un’illuminazione: intuì l'importanza del principio della non resistenza lo applicò alle tecniche che stava studiando, dando così origine alla sua scuola.
Basandosi su dati storici, si può datare l'origine del Jujutsu attorno all’anno mille: la famosa scuola Daito Ryu (大東流), una delle più antiche Koryu giapponesi ancora oggi esistenti, fondata nel 1087 da Shinra Saburō Minamoto no Yoshimitsu, appartenente alla 5° generazione della dinastia Minamoto, che codificò le conoscenze tramandategli dai sui avi (il clan Minamoto fu fondato nell’anno 894).
Documentazioni certe si hanno però solamente a partire dal XVI secolo, quando la Takenouchi Ryu (竹内流) produsse una codificazione scritta dei suoi metodi di combattimento. Hisamori Takenouchi, tattico militare e signore della provincia di Mimasaka, combinò vari stili e discipline già utilizzati sul campo da battaglia in situazioni di combattimento ravvicinato, quando le armi risultavano poco efficaci. Le tecniche approfondivano il campo delle leve articolari, delle immobilizzazioni, dei lanci e degli strangolamenti, giudicati più efficaci per fronteggiare avversari in armatura.
Con l'instaurarsi dello shogunato Tokugawa (1603-1867), il Giappone conobbe un periodo di relativa pace: fu questo il momento di massimo sviluppo del Ju Jitsu: i vari Ryu, iniziarono a classificare i propri metodi, compilando programmi che includevano percussioni, prese, leve articolari e sbilanciamenti, con tecniche atte a minimizzare l'utilizzo della forza fisica. Anche i civili iniziarono ad interessarsi allo studio della disciplina, che oltre all'addestramento fisico garantiva un arricchimento interiore, grazie all'introduzione delle pratiche meditative di matrice zen.
l Ju jitsu ha influenzato la nascita di molti stili ed arti marziali sorti nei secoli successivi, come l’Aikido, il Judo (dal quale è nato il Brazilian Jiu-Jitsu, che si è rapidamente affermato come uno dei più efficaci stili utilizzati dai combattenti di MMA), oltre che diversi stili di Karate, come il Wado-ryu, nato originariamente come una branca del Ju Jitsu Shindō Yōshin-ryū. Valido strumento di difesa personale in ottica moderna, il Ju Jitsu è parte integrante di molti sistemi di Self Defence e dell'addestramento di forze militari e di polizia di tutto il mondo.
